I videogames sono una droga?

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    I videogames sono una droga?


    Il mondo dei videogiochi, un mondo che ci appassiona, che ci fa divertire, che ci ha fatto sognare delle volte, può essere un'ossessione, una droga? Secondo molte testimonianze e studi condotti da molti studiosi, questo mondo, sempre più in rapida espansione, crea dipendenza. Ad esempio c'è un articolo giornalistico che parla di un ragazzo morto per questa causa, era davanti la propria console di gioco da almeno 2-3 giorni e non riusciva a staccarsi da davanti il televisore.

    Come la droga, i videogames hanno le proprie conseguenze:
    Vanno assunti sempre in dose maggiore, alla mezz'oretta del primo giorno si possono aggiungere sempre più minuti e ore fino ad arrivare a giorni interi, come il ragazzo che ho citato in precedenza.
    Creano stanchezza e difficoltà nell'alzarsi la mattina, se ad esempio giocate nelle ore serali (mettiamo ad esempio tra le 21 e le 23) sarà una tragedia il risveglio e causerà, di conseguenza, distrazioni a scuola o al lavoro.
    Provocano un senso d'irascibilità d'astinenza o di insuccesso, quante volte vi sarà capitato di urlare o di tirare pugni contro il muro per un videogioco? Sempre riguardo questo argomento è ormai diventata famosa in tutto il mondo la notizia di una donna che per giocare su Facebook, altra droga, ha ucciso la figlia che la disturbava piangendo. Oppure è famoso tramite il sito YouTube il ragazzo, al quale è stato cancellato l'account di un gioco online, che inizia ad avere atteggiamenti iperattivi.
    Creano una vita parallela, vi costringono il più delle volte a rimanere a casa, magari anche durante una splendente e calda giornata estiva, facendovi creare una vera e propria vita parallela, molti dei ragazzi e delle ragazze che costantemente giocano con i videogames sono considerati asociali dal resto dei conoscenti.
    Sono un'alterazione della verità, ad esempio è stato discusso su molti forum un commento riguardo Grand Theft Auto: San Andreas da parte di un ragazzino di 12 anni, che ha esplicitamente detto: "Questo Carl Johnson è un buono che lotta contro il male che la polizia ha fatto alla sua famiglia". Carl Johnson è il protagonista appunto di questo gioco e non è affatto la persona buona che il ragazzo crede, ma uno spietato assassino che uccide brutalmente tutti coloro che incontra. Parlando più in generale, se ad esempio un videogioco di guerra prevede l'uccisione di (mettiamo per esempio) cinesi intenti a conquistare il pianeta, tutti i videogiocatori proveranno un odio verso i cinesi e, di conseguenza, andranno contro tutto ciò che il videogioco rappresenta come malvaggio.

    Con le attuali tecnologie e grazie la Wi-Fi ora è possibile videogiocare in tutto il mondo! Per molti sarà un bella esperienza giocare con un amico lontano, ma questo fenomeno ha ulteriormente aumentato la dipendenza dei videogiochi, ad esempio con la creazione di clan oppure con le classifiche online. Purtroppo c'è gente che per stare in una rispettata posizione ha il continuo bisogno di giocare poichè è molto facile perderle mentre si gioca online. Un chiaro esempio è Fifa 2011, riporto un fatto riguardante un mio amico, che mi diceva di giocare dalle 5 alle 6 ore online pur di non perdere e, anzi, guadagnare qualche posizione nella classifica mondiale. Soggettivamente, penso che queste classifiche online non servino a nulla, se non per creare dipendenza, anche perchè non ci si guadagna niente, ci si perde solamente.

    Lo scopo di questo articolo è quello di sapere i vostri pareri su questa droga che i videogiochi possono fornirvi, ognuno ha le sue diverse opinioni riguardo ciò e vorrei che tutti le esprimessero per confrontarci a vicenda. Purtroppo i dati raccolti su tutto questo sono davvero tanti e io ve ne ho potuti citare solo in pochi, ma molto significativi. Considerate anche voi i videogiochi una droga?

    Kun ~

     
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  2. litherum
     
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    Non so quanto un videogame possa diventare droga se la persona che gioca è dotata di un minimo di autocontrollo. Ovviamente tutto può creare dipendenza, i videogame a maggior ragione, ma il giocare 2,3 giorni consecutivi o addirittura uccidere la propria figlia per giocare penso siano sinonimi di disturbi mentali che hanno molto poco a che vedere con i videogiochi.
    Per la questione del razzismo sono d'accordo, possono istigare all'odio.
     
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    Ci sono casi estremi, è vero, ma generalmente i videogames per la maggior parte delle persone si limitano ad essere hobby ai quali si dedica del tempo libero, senza esagerare. Ma ci sono poi delle persone che provano un assuefazione verso questi giochi, specialmente i giochi basati sull' online appunto e i MMORPG (tipo WoW) che creano una dipendenza ancora maggiore. Io personalmente gioco molto meno ultimamamente, un po' per tempo un po' perché a volte preferisco la navigazione internet classica alla partita davanti alla tv.

    Per quanto riguarda la questione razzismo/incitazione alla violenza/realtà distorta credo sia una caratteristica tipica dei giocatori più giovani, che indubbiamente più sono piccoli e più possono essere fuorviati da un videogioco (es. GTA). Insomma credo che il gioco debba essere innanzitutto un piacere, un divertimento, e tutti dovremmo contribuire facendo sì che siano tali, ad esempio consigliando titoli ai fratelli più piccoli, oppure essere i primi a dire "ok, stop" nelle serate con gli amici se si vede che si va troppo per le lunghe. Gioco sì, droga no.
     
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  4. il più grande pokèfan
     
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    Mha sul fatto che crea dipendenza non ci sono dubbi xD io stesso vi dedico varie ore al giorno.... ma mi pare proprio una balla quella del ragazzo morto per troppe ore di gioco... al massimo (dipende dal gioco) può portare a svenimento e convulsioni se si ci gioca troppo.... ma che si muoia mi pare impossibile poi se il ragazzo per stare davanti alla TV non ha ne mangiato ne bevuto è un altra cosa xD
     
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    Beh possono diventare una dipendenza a seconda di quanto uno ci gioca.
    Non mi trovo comunque d'accordo con quanto detto qui :
    CITAZIONE
    • Sono un'alterazione della verità, ad esempio è stato discusso su molti forum un commento riguardo Grand Theft Auto: San Andreas da parte di un ragazzino di 12 anni, che ha esplicitamente detto: "Questo Carl Johnson è un buono che lotta contro il male che la polizia ha fatto alla sua famiglia". Carl Johnson è il protagonista appunto di questo gioco e non è affatto la persona buona che il ragazzo crede, ma uno spietato assassino che uccide brutalmente tutti coloro che incontra. Parlando più in generale, se ad esempio un videogioco di guerra prevede l'uccisione di (mettiamo per esempio) cinesi intenti a conquistare il pianeta, tutti i videogiocatori proveranno un odio verso i cinesi e, di conseguenza, andranno contro tutto ciò che il videogioco rappresenta come malvaggio.

    Il videogioco va inesto proprio come un' arte, proprio come il cinema. Troppo spesso vedo adulti sminuire videogiochi quando non sanno niente al riguardo.
    Vero è che per esempio in San Andreas ci troviamo a vestire i panni di CJ, ma allora pensate per esempio al celebre film "Scarface", dove Tony Montana, per quanto fosse un gangster delinquente, è diventato il mito di tantissimi. Che poi dei bambini cretini non riescano a comprendere realmente come stanno le cose è un discorso a parte, ma la colpa non è loro, ma dei genitori che permettono ai propri figli di giocare a giochi evidentemente non adatti a loro. Idem per il razzismo : è una realtà innegabilmente presente nella nostra società e non vi vedo niente di male nell' inserirlo in eventuali videogiochi. Vero è che in alcuni videogames, temi come la violenza non vengono trattati in modo adeguatamente maturo, però non si può fare di tutta l'erba un fascio.
     
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  6. R a y
     
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    In me non creano nè dipendenza nè null'altro, più che altro mi definisco un feed, uno molto attaccato al computer, ma per me i videogiochi non sono proprio per niente una priorità.
     
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  7. Il Mitico™
     
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    Qualsiasi cosa può diventare una droga, anche le caramelle. Se c'è qualcuno disposto ad uccidere per causa dei videogames bisognerebbe rivedere il cervello di costui, non i videogames. L'esempio di J a g a sui pregiudizi sui videogames è perfetto: Grand Theft Auto è un gioco violento, Scarface una pietra miliare del cinema...
     
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    I videogames spesso e volentieri non sono visti bene da chi non li usa, basti pensare che quando è uscito Manhunt fu un vero e proprio caso da tg, mentre magari molti film non hanno fatto così scalpore, anzi, hanno venduto moltissimo perché si è fatta solo pubblicità. Si sente parlare di videogiochi in tv solo quando hanno provocato casi clinici o hanno dei contenuti palesemente inadatti ai più piccoli. E' uno dei settori più bistrattati, o perlomeno da quel che si può vedere. Scusate l' OT, ma visto che eravamo entrati nell'argomento...
     
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    Inanzitutto ti vorrei corregere un errore di battitura:

    CITAZIONE
    oggettivamente, penso che queste classifiche online non servino a nulla

    Si dice servano.


    Comunque sia, il videogioco può diventare droga anche in base alla difficoltà. Quand'ero piccolo, quante volte mio padre mi diceva "drogato di computer", ed aveva ragione. È una questione di auto-controllo. Spesso la dipendenza è causata dal fatto che il livello di difficoltà è davvero troppo difficile e questo induce il giocatore a ritentare fino a quando non si riesce a vincere (questo rientra nel fatto di quel ragazzo che è morto giocando ai VideoGames tre giorni di fila). Io, sinceramente, non mi vergogno di dire che in molti giochi uso le difficoltà più basse e che a volte ci metto interi mesi a completarli. Io non sono il tipo che si vanta a dire "Io ho finito il gioco XXX in due giorni", perché significa che ci passa intere ore. Vorrei anche aggiungere che, giocare ai VideoGames alle ore serali, causa insonnia: la mente rimane impegnata nel videogioco, e anche durante la notte, non si fa che pensare al VideoGame. Quindi io dico che i VideoGames, sì, sono una droga, ma relativamente. Questo dipende dall'autocontrollo del giocatore.
     
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    CITAZIONE (Mentalist @ 25/2/2011, 14:23) 
    Ci sono casi estremi, è vero, ma generalmente i videogames per la maggior parte delle persone si limitano ad essere hobby ai quali si dedica del tempo libero, senza esagerare. Ma ci sono poi delle persone che provano un assuefazione verso questi giochi, specialmente i giochi basati sull' online appunto e i MMORPG (tipo WoW) che creano una dipendenza ancora maggiore. Io personalmente gioco molto meno ultimamamente, un po' per tempo un po' perché a volte preferisco la navigazione internet classica alla partita davanti alla tv.

    Per quanto riguarda la questione razzismo/incitazione alla violenza/realtà distorta credo sia una caratteristica tipica dei giocatori più giovani, che indubbiamente più sono piccoli e più possono essere fuorviati da un videogioco (es. GTA). Insomma credo che il gioco debba essere innanzitutto un piacere, un divertimento, e tutti dovremmo contribuire facendo sì che siano tali, ad esempio consigliando titoli ai fratelli più piccoli, oppure essere i primi a dire "ok, stop" nelle serate con gli amici se si vede che si va troppo per le lunghe. Gioco sì, droga no.

    Il mio parere è identico a quello di Mentalist.

    Vorrei anche aggiungere che Io stesso trovo difficoltoso staccarmi dall'xBox o da qualsiasi tipo di Videogioco, persino da Pokèmon (a cui gioco per la mancanza dell'xBox sequestrata per punizione :asd:) , grazie al cielo c'è mia madre che mi aiuta ad autocontrollarmi xD
     
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  11. .kappa
     
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    Come avete detto in molti, qualsiasi cosa se fatta eccessivamente può essere considerata una droga.
    I videogames riescono a catturare molto l'interesse e l'attenzione dei ragazzi e se chi gioca non è predisposto a giocare o ha un'età non adatta per autocontrollarsi, è giusto che i genitori li seguano e prendano provvedimenti.
    I videogiochi non hanno nessuna colpa, la vera colpa è dell' uomo.
    Se chi ci gioca ne fa un cattivo uso e quindi ne è dipendente, non hanno nessuna colpa i videogames, è l'uomo che sbaglia!
    Bisogna solo avere autocontrollo, capire che si tratta di videogiochi, cose irreali e che la vita reale è quella che conta davvero.
    Ogni tanto si può avere un momento di dipendenza(anche per pochi secondi), ma basta ragionare un po' e farsi una sorta di esame di coscienza e capire che i videogiochi sono solo un hobby, un passatempo e non c'è motivo di arrabbiarsi troppo o smettere di uscire per giocare ai videogames.
     
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    CITAZIONE (.kappa @ 28/2/2011, 22:31) 
    Come avete detto in molti, qualsiasi cosa se fatta eccessivamente può essere considerata una droga.
    I videogames riescono a catturare molto l'interesse e l'attenzione dei ragazzi e se chi gioca non è predisposto a giocare o ha un'età non adatta per autocontrollarsi, è giusto che i genitori li seguano e prendano provvedimenti.
    I videogiochi non hanno nessuna colpa, la vera colpa è dell' uomo.
    Se chi ci gioca ne fa un cattivo uso e quindi ne è dipendente, non hanno nessuna colpa i videogames, è l'uomo che sbaglia!
    Bisogna solo avere autocontrollo, capire che si tratta di videogiochi, cose irreali e che la vita reale è quella che conta davvero.
    Ogni tanto si può avere un momento di dipendenza(anche per pochi secondi), ma basta ragionare un po' e farsi una sorta di esame di coscienza e capire che i videogiochi sono solo un hobby, un passatempo e non c'è motivo di arrabbiarsi troppo o smettere di uscire per giocare ai videogames.

    Sono d'accordissimo con il tuo parere. Però, tu hai detto "I videogames riescono a catturare molto l'interesse e l'attenzione dei ragazzi e se chi gioca non è predisposto a giocare o ha un'età non adatta per autocontrollarsi, è giusto che i genitori li seguano e prendano provvedimenti.", no? Il problema sta che molti genitori non puniscono i figli, perché li ritengono felici o addirittura se ne fregano totalmente. In tal caso, dovrebbe essere la persona stessa a rendersene conto o da solo o tramite qualcuno. Il dubbio che mi sorge però è: se anche i genitori se ne fregano, chi può essere quella persona che può diminuire o cancellare la sorta di dipendenza che ha un ragazzo verso un videogioco?
     
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  13. .kappa
     
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    Bisogna inventare un genitore virtuale che ogni tot di tempo di rompe i coglioni nel videogioco ahahha
    Vi immaginate?
     
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    C'è il timer sull'xbox, metti 2 ore di tempo al giorno e dopo 2 ore l'xbox di spegne da sola oppure ti chiede una pass xD
     
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    Già, è utilissimo (lo utilizzerò con mio fratello quando comprero l'XBox). Sarebbe però lecito che ci fosse preimpostato in ogni Console, e che la Password la sappia solo il genitore, in modo che il figlio possa continuare solo con il suo consenso.
     
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16 replies since 25/2/2011, 12:36   788 views
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